Non capire nulla dell'arte contemporanea
Sono nell'Auditorium della mia università, qui a Venezia. E' una sala stretta ma piuttosto alta, con un solo ordine di balconi. Ai lati della sala, in alto, ci sono delle statue: allegorie delle arti. In alto un bel affresco decora il soffitto. I colori non sono forti, ma ci sono molte figure fluttanti, una croce: sarà forse un trionfo di qualcosa. A suonare c'è Daniele Roccato. Ho scoperto essere un musicista di contrabasso (un grosso, enorme, violino) piuttosto noto, attivo soprattutto nel campo della sperimentazione, della musica contemporanea. Ad attirarmi infatti era stato proprio la descrizione del programma: Daniele Roccato - solo per contrabbasso ed elettronica La performance inizia, senza spartito. Roccato è seduto a gambe aperte, con la viola posata tra i due piedi, appoggiata in alto sul collo, accanto al viso. Vicino, però, ha un computer, una pulsantiera, una cassa puntata verso di lui a sinistra e una a destra. Ho scoperto poi che la pulsantiera che usa si